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La settimana della solidarietà

"Dona un farmaco a chi è più bisogno perchè nessuno debba più scegliere se mangiare o curarsi". E' l'invito del Banco Farmaceutico  per l'iniziativa nazionale della Giornata di Raccolta del Farmaco (GRF)  che si terrà dal 9 al 15 febbraio 2021 , con l'adesione dalle Farmacie Comunali di Aosta e Gignod

Nelle nostre farmacie saranno raccolti medicinali da banco da donare ai molti enti assistenziali che si prendono cura delle persone in difficoltà economica. La richiesta di medicinali riguarda soprattutto farmaci per il tratto alimentare, per il sistema nervoso, per le malattie metaboliche, per il sistema muscolo-scheletrico e per l’apparato respiratorio. Servono, inoltre, presidi medici e integratori alimentari.

Lo scorso anno a livello nazionale, grazie all’impegno di oltre 22.248 volontari e al coinvolgimento di 4.944 farmacie e di 17.304 farmacisti, sono stati raccolti 541.175 medicinali.  

Secondo i dati contenuti nell’VIII Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, edito da OPSan - Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico) grazie al sostegno incondizionato di IBSA Farmaceutici e Aboca e presentato il 10 dicembre, nel 2020 sono 434.000 le persone povere che non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno per ragioni economiche.

Il diffondersi del coronavirus, le restrizioni e la crisi economica innescata da quella sanitaria hanno ulteriormente peggiorato le condizioni della popolazione più fragile. Quasi un ente assistenziale su due ha subito l’impatto della pandemia: il 40,6% ha dovuto limitare la propria azione o sospendere qualche servizio per un periodo più o meno lungo. Il 5,9% degli enti ha chiuso e non ha ancora ripreso le attività.

Un’indagine effettuata da OPSan, su un campione rappresentativo di 892 enti assistenziali particolarmente strutturati (che si prendono cura di 312.536 indigenti), ha registrato un calo di oltre 173.000 assistiti (pari al 55% del totale.) Si tratta di persone che hanno chiesto assistenza a un ente, ma questo era chiuso o aveva ridotto i propri servizi; oppure, di persone che, poiché impaurite dal Covid, hanno rinunciato a farsi curare.

Pertanto, si stima che almeno 1 povero su 2 non abbia potuto curarsi attraverso gli enti che forniscono gratuitamente cure e medicine e sia rimasto ancor più deprivato della necessaria protezione sociale.

Mentre le persone non povere hanno una capacità di spesa pro-capite mensile per le cure mediche di 65 euro, le persone povere possono spendere solo 10,15 euro, meno di 1/5 dei non poveri.

Le persone non povere, inoltre, possono spendere, in medicinali, 28,18 euro, contro soli 6,38 euro mensili di chi versa in stato di indigenza.

Le difficoltà non riguardano solo gli indigenti: 7 milioni 867 mila persone non povere (3 milioni 564 mila famiglie), nel corso del 2019 hanno dovuto sospendere o limitare almeno una volta la spesa necessaria per visite mediche e accertamenti periodici. Tale situazione è aggravata dal fatto che le persone povere spendono il 63% del loro budget sanitario mensile per acquistare farmaci da banco e destinano solo 3,77 euro alle altre cure necessarie, di cui fanno parte anche quelle a scopo preventivo. Per questo tipo di spese le persone non povere destinano 36,82 euro, cioè 10 volte di più.