Defibrillatore
Un presidio per le emergenze.
L’arresto cardiocircolatorio (Acc) improvviso causa in Italia circa 70 mila morti ogni anno e rappresenta il 50% circa di tutti i decessi per malattie cardiovascolari. Nell’80% dei casi l’arresto cardio-circolatorio improvviso colpisce lontano dalle strutture sanitarie; in molti casi, inoltre, colpisce in presenza di testimoni.
Per questo motivo si calcola che almeno il 25% dei decessi potrebbe essere evitato con un intervento tempestivo di defibrillazione precoce preceduta dalla rianimazione cardiopolmonare.
La defibrillazione è una manovra salvavita che deve essere effettuata al più presto. La normativa in vigore (Legge n. 120 del 3 aprile 2001 “Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici - Dae - in ambiente extraospedaliero”) ne permette l’applicazione anche da parte di personale non medico e non infermieristico, purché abilitato da idonea formazione validata e sistematicamente verificata.
Ogni farmacia comunale di Aosta è dotata di defibrillatore azionabile in caso di necessità sia dai farmacisti che da personale abilitato in virtù di un idoneo percorso formativo.
A Gignod il defibrillatore, predisposto dal Comune ed è situato esternamente alla Farmacia comunale.
NOTA: L’Azienda attiva per i suoi farmacisti un percorso di formazione e aggiornamento, che consiste in corsi teorico-pratici di Bls con Dae (Bls-D) tenuti a cura della Centrale Operativa del 118, al termine dei quali si acquisisce l’attestato all’uso del Dae secondo la Dgr 13-8005 del 14-01-2008, previo superamento di un test finale.
Arresto cardiocircolatorio
Se il cuore e i polmoni si fermano, cessa il rifornimento di sangue e, conseguentemente, di ossigeno ai tessuti e agli organi, dei quali il più sensibile alla carenza di ossigeno è il cervello: già dopo 8-10 minuti di assenza di circolazione il cervello subisce danni irreversibili, ovvero gravissime lesioni che potrebbero comportare danni all’uso della parola, al movimento e alle capacità cognitive e quindi alla vita di relazione e lavorativa dell’individuo. Per tale motivo, in caso di Acc, è necessario mettere in atto un protocollo di sostegno delle funzioni vitali, noto come Basic Life Support (Bls), che consiste in una serie di manovre di massaggio cardiaco e respirazione artificiale per mantenere l’ossigenazione del cervello. Questi interventi, tuttavia, sono generalmente inefficaci nel ripristinare il funzionamento autonomo della pompa cardiaca e della respirazione. L’anello successivo della catena della sopravvivenza è rappresentato dalla defibrillazione, da effettuarsi a cura del personale sanitario o non medico ma adeguatamente formato e qualificato. La defibrillazione è attuata con apparecchi che erogano una scarica elettrica, in grado di far ripartire la pompa cardiaca. La tempestività dell’intervento è cruciale; ogni minuto che passa dall’inizio dell’arresto cardiaco, infatti, fa scendere del 10% circa la probabilità di successo della scarica elettrica trasmessa con il defibrillatore. Dopo 5 minuti le possibilità di ripresa sono già scese al 50%, dopo 8 minuti al 20%.
Come funziona un DAE (defibrillatore automatico esterno)
Un DAE, o defibrillatore automatico esterno, è un'apparecchiatura di dimensioni e peso limitati (solo 2 kg), dotato di 2 pulsanti (acceso/spento e scarica). Dopo aver applicato le placche sul torace del soggetto in Acc, e acceso lo strumento, esso effettua un’analisi del ritmo cardiaco del paziente, decidendo in autonomia e sicurezza quando e se defibrillare. Il Dae utilizza una scarica bifasica a bassa energia (150 joule), non dannosa per il miocardio ed è caratterizzato da una rapidità di intervento notevole: il tempo necessario per predisporre il defibrillatore alla sua funzione è di 30-40 secondi dal momento in cui ci si appresta ad impiegarlo. I DAE sono sicuri e non erogano scariche elettriche se non è necessario. Anche il personale non sanitario è autorizzato ad utilizzarli, previo svolgimento di un corso di formazione e successivi aggiornamenti.
I DAE semiautomatici, se viene rilevato un ritmo da defibrillare, lasciano che sia il soccorritore a premere il pulsante per somministrare la scarica al paziente. Ciò può essere utile perché consente ai soccorritori di assicurarsi che nessuno sia in contatto con il corpo del paziente al momento della defibrillazione, poiché un DAE non è in grado di rilevare se qualcun altro lo stia toccando.
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